Eros

Scopri la tua sensualità e sorprendi il tuo partner. Prendi ispirazione dalle storie e dalle poesie di questa sezione, un mix perfetto di erotismo e romanticismo.

Eros Divino

Partiamo dal principio e osserviamo come i Greci non vedevano l’amore solo come passione carnale, ma come forza cosmica: un legame che intreccia il corpo con l’anima, l’estasi con la fragilità, il desiderio con il divino.

Nella mitologia l’eros non è mai banale: è energia che crea e distrugge, che porta luce e ombra, che avvicina mortali e immortali in un intreccio di carezze, metamorfosi e promesse eterne.

I due miti che seguono, sono celebrazione di questa passione. Vi racconto la storia di Eros e Psiche, dove l’amore si conquista con prove ardenti, e quella di Zeus e le sue metamorfosi, incarnazione del desiderio divino che tutto travolge.

Eros e Psiche - Le Metamorfosi di Apuleio

L'amore che incontra le sfide

L'amore che muta la sua forma

Le metamorfosi di Zeus - da più fonti

Psiche viveva in un palazzo incantato, avvolta da carezze invisibili. Ogni notte il suo amante misterioso la raggiungeva: un corpo caldo accanto al suo, un respiro che la sfiorava, labbra che si cercavano nell’oscurità. Era Eros, ma lei non lo sapeva. Lui la amava con passione febbrile, e il loro incontro era un intreccio di mani e sospiri, di desiderio trattenuto e rivelato solo al buio.

Quando Psiche osò guardarlo, la luce della lampada fece brillare la pelle del dio come oro vivo: bellezza e passione incarnate. Il tradimento spezzò l’incanto, ma non il loro eros. Dopo prove crudeli e lunghe attese, tornarono l’uno nell’altra, più forti, più ardenti: l’anima e il desiderio uniti in eterno.

Nessuno sapeva incarnare la brama come Zeus. Quando vedeva una donna, il suo corpo divino si trasformava per raggiungerla:

Con Danae, fu pioggia d’oro che scivolò sulla sua pelle, insinuandosi con dolcezza in ogni fessura  e colmando ogni curva di luce calda e penetrante.

Con Leda, si fece cigno, avvolgendola sotto le ali bianche, in un abbraccio che mescolava dolcezza e furia, lasciando dietro di sé figli nati dal desiderio.

Con Semele, il desiderio lo spinse a mostrarsi nella sua forma divina di fiamme e lampi, un'unione di fuoco e potenza travolgente come manifestazione del suo erotismo ardente e impetuoso.

In ogni incontro, il cielo stesso tremava: eros non come semplice piacere, ma come forza che travolge, irrefrenabile e sacra.

Top 3 !

Frasi Per Farlo Venire Duro

"Mi eccito al pensiero di te, del modo in cui mi tratti come merito. Sento il desiderio colarmi lungo le cosce."

"Solamente pensarti mi rende sfacciatamente bagnata e vogliosa."

"Se vuoi conoscermi nel profondo del cuore, dovrai passare attraverso miei slip."

La Storia di Leo e Ida

Proprio mentre Leo si dedica alle faccende domestiche, Ida lo coglie di sorpresa con un’improvvisa ondata di desiderio.

Ida osservava la cassetta con i cacciaviti e i bulloni sparsi sul pavimento, ma invece di provare frustrazione, un brivido di eccitazione le percorse la schiena. Leo era chino sull'ultimo progetto IKEA, il manuale aperto e la fronte aggrottata.

"Un ultimo sforzo e hai finito," mormorò lda, avvicinandosi lentamente. Vederlo così concentrato la rendeva incredibilmente attratta. Leo alzò lo sguardo e notò il luccichio nei suoi occhi. "Se finisco di montare la sedia, cosa ottengo?" Ida gli sorrise con gli occhi carichi di desiderio, mentre con le dita giocava con la sua cravatta. "Finisci la sedia... e lo scoprirai."

Il sudore gli colava lungo il collo mentre si concentrava sugli incastri dei pezzi, ma il richiamo silenzioso di Ida era impossibile da ignorare. Alzò lo sguardo e la vide sulla soglia, vestita ma con uno sguardo che parlava più delle parole. "Ti manca ancora molto?" sussurrò lda, il cuore le batteva forte.

Leo percepì immediatamente il messaggio. Lascio cadere gli attrezzi con un tonfo metallico e si avvicinò, attratto da ogni piccola sfumatura del suo sguardo, la prese in braccio e la portò sulla sedia, finalmente montata, che diventò complice della loro passione, dei sorrisi e del loro amore.

La Storia di Rafael e Selene

La stanza era illuminata solo dalla luce tenue di una lampada. L’aria sapeva di attesa. Selene lo osservava dall’altro lato del letto: il sorriso malizioso, lo sguardo che infondeva desiderio trattenuto. Non c’era bisogno di parole: bastava l’elettricità che correva tra i loro corpi.

Si avvicinò lentamente, sfiorando il petto di Rafael con la punta delle dita. «Sei pronto a giocare?» sussurrò, lasciando intravedere tra le mani un paio di manette. Lui rise piano, ma nei suoi occhi c’era la resa. Non poteva scappare, e in fondo non lo desiderava.

Le manette scattarono attorno ai polsi, Selene lo baciò a lungo, esplorandolo con una dolce ferocia, come se ad ogni tocco volesse lasciargli un marchio, testimonianze della sua conquista. Ogni gemito che gli sfuggiva era una scintilla che li incendiava di più.

Il ritmo tra loro crebbe, oscillando tra tenerezza e smania. Si cercavano, si stringevano, scoprivano nuove vie di piacere come se fosse un linguaggio che solo loro due potevano comprendere. Ogni volta che Rafael la chiamava, lei rispondeva con più ardore, come se quell’unione potesse crescere a ogni gemito.

Quando il silenzio tornò, restarono abbracciati, i corpi ancora caldi, il respiro che si fondeva. Selene lo guardò negli occhi e sorrise. «Ora sei mio.» E lui, senza esitazione, si perse in quel destino, felice di lasciarsi legare a lei, per una notte e per tutte le altre che sarebbero seguite.

Una notte di seduzione e giochi proibiti.

Testimonianza di una Dominatrice

Abbandonati alla scoperta del lato oscuro del desiderio.

“Ho sculacciato, frustato e umiliato centinaia di uomini. Mi piace sentire di avere nelle mani la chiave di accesso alla loro sofferenza fisica, ma anche al loro piacere più estremo. Per i miei schiavi sono oggetto di devozione, in loro nasce il bisogno di penetrarne i miei misteri più profondi, di conoscere ciò che nessuno ha mai visto o sentito davvero: Vogliono sapere che sapore hanno i miei piedi dopo aver fatto jogging, l’odore delle mie mutandine a fine giornata...dettagli ai quali uomini comuni non oserebbero neanche pensare....

Mi raggiungono signori che nella vita quotidiana rivestono ruoli di potere, vestono in giacca e cravatta, e con me desiderano al contrario farsi guidare, non avere il potere di decidere, essere le pedine di un gioco psicologico sottile e intrigante. Vogliono sfidare i propri limiti, lasciarsi attraversare da un’esperienza che solo pochi osano comprendere, e ancora meno tentare. Da brava opportunista quale sono, ho approfittato di questi maschi tormentati, e più li schifavo e li insultavo, più loro mi desideravano.

Capisco le loro esigenze, il bisogno di estraniarsi anche solo 30 minuti dal proprio personaggio per interpretare il ruolo più complesso: l'essere umano autentico, con difetti, perversioni, contraddizioni; poiché privandoci delle parti più recondite del nostro essere, puntando alla nostra versione socialmente omologata, ci avviciniamo banalmente a essere come tutti gli altri."

                                                                                                                                                                                                                                                ABA